12 Luglio 2020

Ripartire in (e dalla) bicicletta

Il tempo. Forse in questi mesi così strani, così atipici, così intensi, così vuoti è stato lui ciò con cui ci siamo trovati a fare più spesso i conti. Arrivavamo da un mondo che non conosceva pause, dove le vite rincorrevano frenetiche i giorni che sembrava sfuggirci di mano, dove accorgersi della bellezza che ci circondava era un lusso da concederci la domenica, quando  non si era troppo stanchi da una settimana di lavoro. 

E invece da sempre la bellezza ci circonda e ci chiama perché, vanitosa, vuole essere osservata. In questi mesi “chiusi dentro” ci siamo resi conto che fuori è una meraviglia che non dovremmo lasciarci sfuggire, ma addentarla con l’entusiasmo e la curiosità di chi viene al mondo una seconda volta. Se abbiamo capito qualcosa quindi è che esiste un tempo giusto per ogni cosa, anche per tornare a respirare il mondo e a viverlo. Per questo dovremmo ri-partire dalla bicicletta.

Pedalare dà ritmo al nostro esplorare, crea un flusso continuo tra sforzo e meraviglia e connette i punti attraverso una dimensione più umana. Non è necessario parlare di sport, perché le due ruote danno la possibilità di poter fare attività ricevendo benefici senza per forza entrare in una performance agonistica: basta pedalare 20-30 minuti al giorno per stare in forma, per raggiungere il luogo di lavoro in modo più sostenibile e responsabile, per osservare la città nelle sue vie più nascoste e scoprirne gli angoli dimenticati.

Felici e in salute
Non è un caso se prima abbiamo parlato di flusso, di flow. Il ciclismo, se ci pensate bene, ha alcune (parecchie) analogie con lo yoga, o meglio con uno dei suoi principi: vivere il presente. Quando siamo in bicicletta il cervello è come se restringesse il campo di attenzione al qui e ora lasciando andare i pensieri stressanti. Inoltre, il sistema nervoso viene stancato dalla fatica fisica e la risposta migliore che possiamo dare al nostro corpo è il respiro. Respirare in bici ha un altro ritmo: con il tempo si può imparare a fare andare all’unisono gambe e polmoni per far diventare anche le salite una sorta di stato meditativo. Detta così forse sembra troppo zen, ma studi scientifici hanno dimostrato che, per evitare infiammazioni, vengono secrete delle molecole che hanno lo scopo di ridurre l’attività dello stesso sistema nervoso che viene “calmato” e “messo a tacere”. Risultato: riduzione della tensione muscolare, rilassatezza e un miglioramento dell’umore.

In forma
Un’ora di bicicletta fa bruciare più di 500 calorie. Quindi un’ora di bicicletta, più volte alla settimana, ha effetti dimagranti oltre a stimolare il microcircolo ed essere un ottimo alleato contro la cellulite. Diversi studi provano che la bicicletta è utile per la prevenzione delle malattie cardiovascolari e ne evita il peggioramento negli anziani. Andando in bici con regolarità (30 minuti al giorno) il cuore diventa più pesante e più grande, quindi riesce a contenere maggiore volume di sangue, aumenta la capillarizzazione dei muscoli e si affatica meno per compiere la sua attività. Se non bastasse, i protagonisti dell’attività fisica legata alla bici sono gambe e glutei, ma anche il tronco che svolge una funzione fondamentale. Schiena, addominali e pettorali vengono sollecitati e tonificati, aiutano a mantenere l’equilibrio e, insieme alle braccia, sono impegnati nella conduzione del mezzo. Insomma, un toccasana per tutto il corpo.

Una scelta responsabile
Questo punto viene da sé. La bici non inquina e rappresenta il giusto mezzo per coprire brevi e medie distanze senza creare ingorghi né incidenti. Investire in “ciclabilità” rappresenta una grande risorse per una città e, ora più che mai, un senso di responsabilità nei confronti dei cittadini e dell’ambiente. L’inattività fisica e lo smog sono tra i principali fattori associati alle morti in Europa che ne conta 500 mila ogni anno. L’utilizzo diffuso della bicicletta potrebbe essere la soluzione. Non solo, i ciclisti creano una sorta di comunità: quando ci si incrocia per strada è buona norma salutarsi, quando ci si trova a una sosta, c’è sempre uno scambio di battute che può essere intavolato perché la passione è alla base del pedalare. Inoltre, uscire in bicicletta è un’attività che può essere solitaria, ma molto più spesso di gruppo e permette di passare diverse ore insieme condividendo un’esperienza prima ancora che una performance sportiva.

Vivere la bellezza
E torniamo da dove abbiamo iniziato: la bicicletta permette di “guadagnarsi” la bellezza sfruttando il tempo giusto. Dedicare ore per raggiungere un traguardo, un luogo, una destinazione e farlo (letteralmente) con le proprie gambe dona un grande senso di appagamento che non ha eguali. L’importante è rispettare sé stessi e i propri ritmi, non sforzare al di là del proprio livello di preparazione e allenamento per non strafare. Le due ruote sono pazienti e sanno aspettare per poi regalarvi i migliori scorsi che si possano immaginare.

 

Sara Canali